5-10-2009
Storia dell'architettura Contemporanea
lezione 4: I cambiamenti nelle città capitali dalla
seconda metà dell'800 – rapporto tra modernità e antichità
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Ring di Vienna
1857
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Piano regolatore
per Barcelone di Cerdà, 1867
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Piano regolatore
di Firenze di Poggi, 1864
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Piano regolatore
di Roma di Sanjust di Teulada, 1908
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Monumento a
Vittorio Emanuele a Roma di Sacconi, 1878-1911
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“L'Arte di
costruire le città” di Sitte, 1899
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La città giardino
di Howard, 1898
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La città giardino
di Letchtworth di Unwin, 1903
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Hampstead
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Henrich Von
Ferstel
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Gottfried Semper
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Fisher von Erlach
Vienna
inizialmente era un nucleo medievale, poi con
la pressione demografica dal 1600 si iniziò a costruire all'esterno, oltre
le mura della città. Successivamente a questi sviluppi venne rinforzato il
perimetro ulteriormente. Al centro rimane un anello verde nella quale
non si è costruito niente per motivi militari (fascia riservata ai cannoni).
Dal 1800 l'anello ha ruolo di zona di passaggio.
Sull'anello venne edificata la chiesa gotica di
S.Carlo di F. von Erlach al bordo del ring; nel 1856 Von Ferstel fece costruire
la chiesa gotica VotiveKirke.
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venne fatto un
piano regolatore che aveva la finalità di intervenire nell'anello e di
renderlo luogo della Vienna moderna. Nel ring che costituiva un'importante
fascia nello sviluppo urbanistico, vennero costruiti i principali edifici: il
Municipio, il teatro, il Parlamento, il Palazzo di Giustizia, il museo (sia di
storia naturale che d'arte), l'accademia.
! Quindi Vienna diventa moderna costruendo nella
fascia che divideva la città vecchia da quella nuova.
Rispetto a Parigi che interviene nel centro storico
distruggendo parti e creando strade.
Barcellona
la Spagna aveva riscontrato un ritardo
nell'industrializzazione.
B. era una città racchiusa nelle mura
(contrapposizione evidente tra campagna e città); a causa delle condizioni di
vita pessime scoppiò un'epidemia di colera nel 1853: da qui si decide di
distruggere le mura per lo sviluppo di una nuova Barcellona.
Prima c'era un'edilizia di tipo medievale; poi
venne realizzato un piano regolatore dall'architetto Cerdà. Egli:
a) fece un'analisi della situazione abitativa a
B. che riguardava il numero di stanze, la presenza di servizi igienici ecc.
egli crede nell'urbanistica con dei fondamenti scientifici!
b) poi progettò una maglia che si poteva sviluppare
senza limiti, che teoricamente avrebbe potuto espandersi all'infinito.
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fa dei blocchi
edilizi, degli isolati che misurano 113x113m, che devono essere tra loro
paralleli
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i blocchi devono
formare agglomerati dentro il quale costruire una chiesa
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sviluppa
l'espansione della città verso il fiume spostando la città di 8km
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le strade
devono essere tutte di 20m (= criterio di uguaglianza)
–
il piano è anche
attraversato da altre strade che corrono in diagonale larghe 50m
–
l'altezza degli
edifici deve essere inferiore alla larghezza delle strade così da far poter
entrare la luce
–
gli edifici
devono avere gli angoli smussati per semplificare il traffico e devono avere la
profondità di 20-24m
C.
vuole intervenire
sulla città vecchia ponendo la maglia nuova sopra quella vecchia.
Cerdà vuole distinguere, dividere, la città
vecchia da quella nuova per mostrare la superiorità di quest'ultima costruita
con un principio di razionalità.
In parte il piano viene realizzato.
Firenze
fu per sette anni la capitale d'Italia, dal 1864 al
1871, passando prima per Torino. (Roma è ancora sotto al Vaticano).
La città deve cambiare per rispondere alle esigenze
di una città capitale che deve ospitare i ministeri, le banche ecc.
nel 1864 viene dato a Giuseppe Poggi il compito
di realizzare un piano regolatore della città che però non fu un
progetto di qualità. Egli agisce su due linee:
1)
ampliamento
verso nord: aggiungere degli isolati
molto grandi (diversamente da Cerdà che dopo un attenta analisi progettò una
città con un'autonomia)
2)
interventi in
centro storico: propone delle demolizioni (nella zona del mercato vecchio e
della piazza della repubblica). È troppo drastico – modo indiscriminato di
agire
altra
soluzione di Poggi:
1)
propone
collegamento tra Piazza Santa Croce, Piazza Santa Firenze, Piazza Trinità
attraverso un'enorme strada con l'obiettivo scenografico (a differenza di
Hausmann a Parigi). Questo progetto non venne realizzato perchè nel 1871 la
capitale venne spostata a Roma
Roma
importante città perchè patrimonio artistico e
storico; diventa capitale nel 1871.
nel 1600 è una piccola città, nel 1800 conta 150mila
abitanti, nel 1871 200mila (messa in confronto con Londra che conta nel 1800 1
milione di abitanti).
La città è stata costruita sull'ansa del Tevere
(quartiere rinascimentale)
il problema di questa città capitale è che doveva
essere moderna. (scontro modernità-antichità)
–
1873 primo piano regolatore: piano di Viviani: esso
però non regola niente, ma asseconda lo sviluppo già in corso
speculazione edilizia già in corso.
Agisce:
a) facendo uno sfondamento nel tessuto storico
V. progetta una nuova apertura che continua con una strada che collega la stazione
allo Stato del Vaticano
b) progetta strada che collega Piazza Venezia
al Colosseo e alla zona dei fori romani
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1883 secondo
piano regolatore: conferma il
precedente
per rendere moderna la città piccola si interviene nel
tessuto storico
–
1908 terzo piano
regolatore di Sanjust
qualità di questo piano:
a) tiene conto dell'orografia della città
(costruita su colline)
b) cerca di evitare la macchia d'olio grazie alla
costruzione di aree verdi
c) nella zona storica conferma le vie e apre via dei
Coronari
dove si costruiscono i ministeri nella capitale? Verso
est su due vie: via Nazionale e viale XX settembre
[Ministero delle Finanze, della Difesa (prima della
guerra), dei lavori pubblici, degli interni, Banca d'Italia, palazzo delle
esposizioni]
–
si tende a costruire
la Roma capitale verso est;
però la programmazione urbanistica è abbastanza
caotica poiché si costruisce dove i lotti sono disponibili e non c'è un
piano organico di costruzione
lo sviluppo della città è quindi contraddittorio;
oltre al Tevere, verso il Vaticano c'è
il Palazzo di Giustizia (per andare qui c'è bisogno di attraversare la città!)
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Piazza Venezia
sta diventando il centro della città, un luogo nevralgico, incontro tra
numerose vie.
Su di essa venne costruito il Monumento a Vittorio
Emanuele II, re dell'Unità d'Italia; monumento del milite ignoto dopo la
seconda guerra mondiale
1882 Monumento sul Campidoglio (per farlo lì addossato
alla collina venne distrutto il palazzo Venezia che venne poi costruito più in
là) del progettista Sacconi
divenne un monumento simbolo della nuova nazione
grazie alle sue dimensioni (muta lo skyline della città) [riferimento: Ara di
Pergamo]
costruito in marmo di botticino, molto chiaro.
L'edificio ha un asse privilegiato: si pone verso via
del Corso perchè zona del simbolo del nuovo stato (palazzo del Parlamento) e si
pone di spalle a S. Pietro. Esso infatti è un edificio fatto per contrastare e
competere con la basilica (qua verrà aperta via della Conciliazione).
–
Nel 1889 Camillo
Sitte mette in discussione un genere di sapere igienistico (demolire certi
edifici perchè focolaio di malattie) ecc che finora avevano fatto riferimento
coloro che avevano costruito per la città.
Bisogna sì considerare le istanze fondamentali, ma
bisogna considerare anche la bellezza!
Sitte visita la Grecia e l'Italia nella convinzione
che le città antiche siano superiori a quelle moderne dal punto di vista
architettonico.
Egli cerca di capire come era la città antica per
prendere esempio e riproporla [analisi città antiche]: le piazze antiche sono
sempre chiuse, al loro interno sono vuote, non tutte le vie continuano – il
Partenone non è posto al centro, è marginale.
Analizza anche le piazze italiane: per es. a Firenze
analizza il rapporto tra la Piazza e il Palazzo che è di continuità, la Statua
del Gianbologna non è centrale, molte chiese sono addossate agli isolati, compongono
piazze irregolari. Ci sono poche vie di accesso alla piazza, i palazzi sono in
continuità con la piazza, gli edifici devono relazionarsi con la città, le
piazze irregolari.
Lui critica un modo di progettare della linea e della
squadra: nell'irregolarità si trova la bellezza.
Mette in discussione tutti gli interventi fatti
nell'800: bisogna prendere il modello delle città antiche.
In Gran Bretagna a Londra che passò ad avere dal 1890
4 milioni di abitanti [grandissima crescita urbana], ci si basò sulla cultura
del decentramento. Il maggior esponente fu nel 1898 Howard che scrisse
“Le città giardino di domani”.
Egli progetta città frutto del decentramento. Fa un
analisi delle città e delle campagne. Nel primo è più facile trovare lavoro, ma
l'aria non è salubre, nel secondo l'aria è più pulita, ma c'è più difficoltà a
cercare lavoro. Pio egli riunisce gli aspetti positivi dell'uno e dell'altro
nella città giardino con l'obiettivo di combattere i processi speculativi.
Queste città avevano:
–
uno sviluppo
radiale
–
il centro che era
formato da un giardino nel quale venivano edificati i principali edifici
pubblici
–
una zona verde
ampia ad anello
–
zona commerciale
(Christal Palace – omaggio a Paxton)
–
scuola,
residenze, artigianato
–
industria leggera
con ferrovia (tangenti al cerchio)
–
fattorie
–
il centro doveva
contare 58mila abitanti, i centri che comunque erano periferici 32mila abitanti
il libro ha fortuna tanto che vennero realizzate:
1)
1902 La città
giardino di Letchtworth di Unwin
città
che ha poco a che vedere con la città descritta nel libro (non ha lo sviluppo
radiale)
è
attraversata da una linea ferroviaria che taglia in due la città; ma la città
non decolla perchè è troppo lontana da Londra e non raggiunge le
32mila unità.
2)
seconda città
giardino di Unwin
vicino a Londra; ora l'area è inglobata.
L'architettura è una sorta di villaggio rurale –
visione nostalgica
©GaiaCapo
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