Storia dell'architettura Contemporanea
lezione 19: Restauro
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Progetto di
completamento della Loggia del Capitanio a Vicenza di Fagiuoli, 1926
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Progetto di
completamento del Palazzo del Podestà a Bologna, 1934
–
Progetto di Casa
Vietti a Como di Terragni, 1939
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Progetto per il
quartiere Cortesella a Como di Terragni, 1937
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Franceschini,
Calzecchi, Bottai, Lazzari, Argan, Brandi
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Bianchi
Bandinelli
Proposta di completamento della loggia del capitanio a
vicenza.
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Progetto di
completamento della Loggia del Capitanio a Vicenza di Fagiuoli, 1926
Dientro all'idea di restauro c'è una componente
ideologica (G. Giovannoni)
Giovannoni parla di un restauro di tipo scientifico ma
dietro c'è un taglio di tipo ecologico.
Il restauro dell'edificio è un'idea nazionale.
Vicenza davanti piazza dei signori vicino alla
basilica palladiana + palazzo del capitanato o del capitanio
l'edificio viene progettato da Andrea Palladio intorno
al 1570 per l'autorità di venezia a vicenza Bernardo.
1570 c'è anche la battaglia di Lepanto (cristiani vs
turchi) – vittoria dei cristiani
si vuole celebrare con il palazzo questa vittoria –
motivo dell'arco trionfale
è uno degli edifici più complessi di palladio perchè
presenta alcuni elementi che sono poco consueti per la sua architettura:
i due prospetti sono diversi – tre arcate
primo prospetto: ordine gigante che comprende più
piani
secondo prospetto: doppio piano distinto
dell'edificio non è rimasto nessun disegno originale
(non si sa quanti fornici avrebbe dovuto avere)
l'architettura di p. è fondata sull'autorità degli
antichi: è un architettura che vuole essere trasmissibile [quattro libri
dell'architettura], fissare delle regole, poco trasgressiva
sono presenti però delle trasgressioni nella loggia
del capitanato:
–
finestre del
primo piano che va a tagliare la trabeazione
–
sull'altro
fronte: serliana che va a tagliare la trabeazione
1926 vicino all'edificio c'erano delle case
il podestà di vicenza Fransceschini propone di
completare l'edificio di andrea palladio per celebrare la prima guerra mondiale
– fa un collegamento tra la battaglia di lepanto e quella di vittorio veneto
--- demolizione case adiacenti
[l'idea di completare l'edificio non è nuova: nel
corso del '700 e dell'800 volevano restaurarlo (progetto di Bertotti
Scamozzi che prevedeva 7 arcate).]
il podestà per trovare un sostegno scientifico e
teorico si rivolge a Giovannoni che si dichiara favorevole al completamento
– suggerisce anche l'architetto: Fagiuoli
F. è un architetto veronese, conoscitore del
rinascimento veneto, autore del monumento a cesare battisti a trento
a milano ci sono delle voci di protesta: Ugo Oietti
che nel 1926 è stato nominato direttore del Corriere della Sera da Mussolini.
Egli si dichiara contrario al completamento: “si lasci intatta la
loggia. Un poco di palladio costruito nel ventesimo secolo”
posizione ostile all'architettura moderna
si oppone anche Muzio. Dice che è intollerabile
imitare l'antico. (anche se m. guarda
all'antico)
dibattito! A cui partecipa Marinetti. Dice: “non me ne
importa nulla.” confronta l'edificio di palladio con il lingotto di torino.
Quest'ultimo edificio è molto più bello.
In questo dibattito la punta più alta è data da Lionello
Venturi (cenacolo gualino, docente a torino di storia dell'arte, uno dei 13
docenti che nel '31 si rifiutano di giurare fedeltà al fascismo). Dice: “gli
architetti sono indietro. Nel campo della scultura nessuno penserebbe mai di
mettere le braccia alla venere di milo”
giovannoni e franceschini vanno però avanti per la
loro strada. Ettori fagiuoli prepara il progetto di completamento. -- proposta di demolizione delle case e completamento
dell'edificio
non facciamo quattro arcate, ma ne facciamo due in più
e creiamo una piazza
dietro creiamo un edificio che si serve per collegarci
al palazzo dell'edificio
problema del fronte che si affaccia alla piccola
piazza: farlo come l'altro laterale
1928 il progetto di fagiuoli viene inviato a Roma (tutti i progetti dovevano essere visti dal Consiglio
superiore antichità belle arti dove c'è Giovannoni e Piacentini)
il progetto viene approvato anche da piacentini che
veniva visto da giovannoni l'esponente dell'architettura ultramodernista.
Si vota all'unanimità per il completamento.
Relazione che Giovannoni fa pubblicare sulla rivista
“architettura e arti decorative”: il completamento dell'edificio del '500 deve
diventare una sorta di regola
“se dobbiamo essere contrari al completamento non
dobbiamo esserlo nei confronti degli edifici del rinascimento”
però il ministro fedele della pubblica istruzione non
firma. Giovannoni scrive franceschini: “Margherita Sarfatti si è messa
in mezzo, il ministro, che prima ha espresso il suo compiacimento, ha avuto
paura”
soluzione: 6/1928 fagiuoli va a roma per incontrare
mussolini che dice “questo completamento è da farsi”
D'Annunzio
dice che il completamento non si deve fare. -- questo fa cambiare l'idea a
Mussolini
1928 intrigo di tipo politico: D'Annunzio viene temuto
da Mussolini che sta pagando il suo esilio al Vittoriale. Lui potrebbe guidare
le masse. Lui nel campo delle arti, m. nel campo della politica.
Franceschini nel frattempo ha demolito le case. -- c'è
un vuoto: fagiuoli nel '30 mostra progetto a roma che prevede piazza e rinuncia
al completamento – giovannoni lo boccia
nuovo podestà: cebba – creiamo piazza e
palazzo, rinunciamo al completamento – mandato a Roma dove non c'è
giovannoni ma oietti che lo approva. Progetto di rossato.
Per la testata r. disegna arco + finestra
7/1937 M. fa una visita agli aeroporti e scende anche
a vicenza – va in piazza della signoria a vedere l'edificio
Giovannoni
continua a sostenere la tesi che l'edificio deve essere completato: pubblica
un testo
definisce la soluzione finale dell'edificio del capitanato uno scempio.
Propone quindi il completamento.
Scrisse nel 1913 “il restauro dei monumenti”:
saggio che esce su “nuova antologia” in cui disciplinava gli interventi di
restauro. Individuava 5 modi per intervenire:
1)
consolidamento
= consolidare una struttura
2)
ricomposizione = anastilosi (facciata che può essere ricomposta
mettendo i pezzi al loro posto avendo dei documenti)
3)
liberazione = togliere quelle aggiunte che stanno accanto ai
monumenti maggiori (es. brasini intorno al pantheon anche se g. era contrario)
4)
ripristino o
completamento (es. loggia del
capitanato)
5)
innovazione
G. autorità sul restauro fino al 1945.
obiettivo: arrivare all'architettura italiana che
avviene attraverso lo studio della storia, dell'architettura minore e del
restauro
la ricerca di uno stile italiano deve avvenire
guardando al rinascimento (il
rinascimento è il vero fondamento dell'architettura moderna) [lui è contro il
razionalismo] la nuova architettura deve essere vicino al rinascimento. È un
epoca vicina per civiltà e pensiero.
Nel '31 prepara “la carta del restauro scientifico” (che ha poco di scientifico) che diventa una sorta di
circolare interna per le sopraintendenze.
Scrive:
“nei monumento lontani debba escludersi ogni
completamento e che solo possa ammettersi in stile similare la continuazione in
cui trattasi di espressioni geometriche (arc. Di palladio)”
- Bologna
Progetto di completamento del Palazzo del Podestà a
Bologna, 1934
piazza maggiore, chiesa di san petronio
edificio di fronte alla chiesa: il palazzo del podestà
che viene progettato verso la fine del '400 voluto da Giovanni Bentivoglio –
non è terminato nella parte superiore
1934
edificio composto da due ordini: semicolonne corinzie
e lesene
proposta: manaresi il podestà vuole completare
l'edificio
a) completare il cornicione un po' aggettante con una
merlatura
iter: presentato alla sovrintendenza locale (Carlo
Calzecchi che dà un parere contrario) e poi a roma
(giovannoni che dà un parere significativo: contrario
alla merlatura (che appartiene ad una lontana epoca medievale), favorevole al
cornicione (spiccata rinascenza italiana))
in francia succede l'opposto: completiamo
l'architettura medievale, non quella rinascimentale
Calzecchi nel definirsi contrario dice “se dovessimo finire
a bologna dovremo fare anche quello a rimini!”
provocatorio!
Giovannoni sostiene questa tesi: “le architetture di palladio vengono completate
dopo la morte dell'architetto!” g. non si sente molto lontano a questa epoca: è
per il completamento
–
Toscana
Montepulciano
completare la chiesa: prendere il modello del lato :
lesene che potrebbero essere ripetute nella facciata
1936 nominato ministro dell'educazione nazionale: giuseppe
Bottai --- riforma delle arti: fatte due leggi per la tutela dei monumenti
(1089) + legge a tutela del paesaggio (1497) = servono a modello per le altre
nazioni
fonda “l'istituto centrale di restauro” = istituto di
avanguardia
b. fonda anche un ufficio per l'arte contemporanea
1938 si tiene a roma un convegno di sopraintendenti a cui partecipa bottai: lo stato
deve fare azioni di tutela rivolta sia all'arte antica che quella
contemporanea
a questo convegno giulio carlo argan partecipa + intervento di carlo calzecchi che si era
dichiarato contro il completamento del palazzo della città “nel restauro dei
monumenti bisogna vietare i ripristini”
contemporaneamente a questo convegno si tiene una mostra
del restauro dei monumenti curata da giovannoni: compaiono 129 casi di
ripristino
frattura: argan, calzecchi = basta ripristini vs
Giovannoni che mostra 129 casi
G. alla mostra presenta chiesa a Orvieto --- progetto
di ripristino
Bottai dice: bisogna riscrivere la carta del
restauro del '31. lo affida ad argan, personaggio di gran importanza,
assunto dal ministero.
Argan e Brandi sono chiamati per ripensare questa
carta. Prende le distanze da quella
del 31 di Giovannoni. È una carta fortemente innovativa 1939 (si sta
costruendo la città mussoliniana fatta di colonne e archi).
Dice:
–
nel restauro è
da escludersi il ripristino.
–
Per ragioni di
dignità storica è da vietarsi anche in zone non aventi interesse monumentale e
paesaggistico è da vietarsi una costruzione in stile nei riguardi dell'antico.
= bisogna vietare l'architettura della città
mussoliniana che si sta costruendo
Argan, allievo di lionello venturi: miglior studente
in italia
legato a persico, critico verso il fascismo :
tradimento dei chierici= intellettuale che si mette a servizio della politica
argan si mette a servizio della politica; lavora con
bottai
a. è un chierico che tradisce: riesce ad imporre un cambio di strategia.
Ruolo all'interno del fascismo ma non per sostenerlo. Diverso da persico che
però si teneva fuori.
Due interventi di architetture che ci parlano di
svolta intrapresa da bottai. Idea per cui lo stato deve tutelare l'arte
contemporanea che ha la stessa dignità di quella antica.
–
Progetto di
Casa Vietti a Como di Terragni, 1939
centro della città – casa vietti
sono rimasti su solo due piani
terragni si oppone alla demolizione + prepara un
progetto di restauro che vede le cose in modo diametralmente opposto a quello
di giovannoni
t. interviene e costruisce un nuovo edificio che va a
incastonare il vecchio edificio, lo ingloba = sullo stesso piano c'è
l'antichità e la modernità
relazioni antico-nuovo: relazioni non di tipo formale
ma di tipo geometrico – compaiono rettangoli aurei
antichità-modernità ugualmente importanti (giovannoni
pensa che l'antichità sia superiore a quella moderna)
negazione della costruzione di edifici in stile
–
Progetto per
il quartiere Cortesella a Como di Terragni, 1937
intervento più radicale di Terragni
zona: stessa dove c'era la casa Vietti – zona della
cortesella
t. prevede la demolizione e l'inserimento in questo
quartiere
intervento composto da edifici lunghi orientati
secondo un asse + edificio posto in modo opposto
altezza = secondo quella dello skyline di como
progetta edificio con l'altezza uguale agli altri
edifici e como e poi lo colloca sopra: casa alta che viene messa sopra la città
antica – 8 piani – 4 duplex
t. ha in mente di costruire un pezzo di città
razionale su città storica di como
costruzione casa alta sul tetto della città antica
è un progetto violento
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