lunedì 7 ottobre 2013

Storia dell'architettura Contemporanea - lezione 18: Monumenti ai Caduti della Prima Guerra Mondiale

Storia dell'architettura Contemporanea
lezione 18: Monumenti ai Caduti della Prima Guerra Mondiale

         Concorso per il monumento al fante sul colle San Michele, 1920
(progetti di Limongelli, Griffini, Cirilli, Mancini, Baroni)
         Concorso per i monumento ai caduti di Roma al Verano, 1921
(progetti di Del Debbio, Limongelli, De Renzi)
         Arco di Trionfo dei Caduti di Genova di Piacentini, 1923
         Progetto per il monumento alla Vittoria a Gorizia di Brasini, 1923
         Monumento ai caduti a Milano di Muzio, Ponti, Alpago Novello, 1926
         Monumento alla Vittoria a Bolzano di Piacentini, 1926
         Progetto per il monumento ai caduti sul Monte Grappa di Limongelli, 1927
         Ossario a Oslavia di Venturi, 1932-1938
         Totenburg a Tannenberg di Johannes e Walter Kruger, 1927
         Monumento ai dispersi della Somme a Thiepval di Lutyens, 1927-1932
         Ossario sul Monte Grappa di Greppi e Castiglioni, 1932
         Ossario a Caporetto di Greppi e Castiglioni, 1936
         Ossario a Redipuglia di Greppi e Castiglioni, 1936

         Giovanni Faracovi, Ugo Cei
         Mausoleo di Planco a Gaeta, Mausoleo di Cecilia Metella a Roma
         Castel di Monte di Andria


tema della nazionalizzazione delle masse – processo di lungo periodo: dal '700 al '900
= processo di diffusione di una coscienza e di un culto della  nazione – creare la consapevolezza di appartenere ad una comunità nazionale
è un processo che prende forma a fine '700 in Francia per poi diffondersi
costruire un'identità nazionale

la Prima Guerra Mondiale svolge una funzione centrale: è il momento essenziale di questo processo
la guerra diffonde una religione della patria
[milioni di persone che vanno a combattere per un'idea di nazione: 50 milioni in Europa]
il culto della nazione porta anche ad un sacrificio enorme: 9 milioni muoiono
(in Italia: 600 mila caduti)
fenomeno di lunga durata con apice nella guerra

Finita la prima guerra, il fascismo spinge ancora per diffondere l'idea di nazione. Diffonde il mito della guerra attraverso i monumenti.
Esaltazione del culto del caduto.
Il fascismo si appropria dell'idea di guerra: è stata fondata quando l'Italia è entrata in guerra, 24/5/1917
fascistizzazione l'idea di nazione : chi è fascista è italiano
fascistizzare la guerra – valore di vittoria, dell'idea di patria, esaltazione della guerra

         Concorso per il monumento al fante sul colle San Michele, 1920
per la zona del San Michele
non vengono dati termini precisi, né limiti di spesa
concorso nazionale
         Progetto di Limongelli
tempio circolare a cielo aperto
         Progetto di Griffini
grande scalinata interrotta da ossario e  da chiesa celebrativa
         Progetto di Cirilli [primo preside dello Iuav]
enorme lanterna – ara
         Progetto di Mancini
monumento a piramide enorme
         quello che riceve maggior consenso è il Progetto di Baroni
interpreta il monumento come una grande scalinata che ha la forma di una croce che viene interrotta da una serie di gruppi scultorei
in questi concorsi quello che manca è un'idea di italianità – non compare l'idea di nazione
il concorso non porta a nessun esito perchè appena Mussolini va al potere blocca il concorso – il fascismo vuole fare lui questo
Il concorso viene criticato da Margherita Sarfatti, amante di Mussolini, critica d'arte. Influenza moltissimo Mussolini. È la sua consigliera. Ella liquida il progetto di Baroni dicendo che in questo progetto c'è “troppa madre e poca vittoria”= troppo dolore della madri che han perso i figli, poca esaltazione della vittoria in guerra.
La Sarfatti è di grande cultura e intelligenza: è colei che fa capire a Mussolini l'importanza del mito della romanità, uno dei più importanti su cui il fascismo costruisce il suo potere. Dare l'illusione che sia rinato un nuovo popolo di dominatori del mondo. 

         Concorso per i monumento ai caduti di Roma al Verano, 1921
molti progetti verranno presentati
         Progetto di Del Debbio
grande monumento a impianto triangolare con iscritto un cerchio lungo al quale sono collocati i vari loculi
         Progetto di Limongelli
richiamo all'idea dell'arco con colonne tozze
         Progetto di Derenzi
proposta di un tempio a pianta ottagonale
piacentini è in commissione: “in questi progetti si coglie la ricerca di un'italianità”

         Arco di Trionfo dei Caduti di Genova di Piacentini, 1923
idea dell'arco trionfale
si è tenuto conto della tradizione degli archi dell'antichità romana
arco ad un fornice che si richiama all'arco di Tito + colonne addossate a pilastri
Piacentini disegna anche tondi richiamando l'arco di Costantino
Papini darà un giudizio buono all'arco definendolo “di schiettà italianità. L'arco ci ricorda che siamo i discendenti di Augusto, di Tito, di Settimio Severo”
monumento locale

         Progetto per il monumento alla Vittoria a Gorizia di Brasini, 1923
Mussolini invia a Gorizia un architetto, Armando Brasini (piano per Roma) per fargli costruire una grande scalinata che colleghi il centro al castello. In mezzo colloca un arco.
Margherita Sarfatti lo propone a Mussolini che lo apprezza moltissimo, ma non ci sono i fondi necessari
monumento alla vittoria nazionale

         Monumento ai caduti a Milano di Muzio, Ponti, Alpago, Novello, 1926
nella zona di sant'ambrogio vicino alla chiesa di sant'ambrogio (VI sec.) [sono conservate le reliquie di San Felice... ]
creare un altro elemento a corte (supplemento a quello di bramante) – per militari morti per la religione della patria
progetto di ponti, muzio..
l'ingresso scandito da colonne classiche
tempio per muzio deve richiamare alla tradizione italiana, cioè classica – costruisce e inventa un'architettura a pianta centrale (ottagono)
1) pianta ottagonale
2) su cui si inserisce altro corpo ottagonale
3) tetto conico
doppia a scala a chiocciola : macchina della memoria
Muzio guarda alla tradizione degli edifici italiani a pianta centrale: quella del '500 tempietto a Roma di S. Pietro in Montorio di Bramante. Senza copiare. Allacciandosi alla tradizione.
Altro riferimento è la chiesa di s. lorenzo a milano e il mausoleo di teodorico a ravenna.

Ugo Ietti ammira l'architettura di Muzio. Dirà che “si inserisce nella storia degli edifici a pianta centrale in Italia”. È consigliere di Mussolini.
Il progetto verrà presentato da Ponti a Mussolini che dirà “mi piace. Ma vorrei fare in modo che i simboli della vittoria emergano sui simboli della pietà”. Gli edifici devono parlare poco del dolore, della morte in modo che si ricordino solo poche cose come le battaglie, il sacrificio, la gloria..

         Monumento alla Vittoria a Bolzano di Piacentini, 1926
è il monumento alla vittoria con connotazione nazionale
costruito con i fondi di raccolta nazionale
il progetto collegato a quello di brasini di gorizia.
Primi schizzi di piacentini: fatti in presenza di Mussolini
fare monumento: costruire una memoria collettiva
monumento nazionale costruito in terra di conquista
monumento con valenza urbana molto forte: lasciare la città vecchia austriaca da una parte, costruire la bolzano italiana dall'altra. Il monumento fa da cerniera.
Inaugurato in tempi brevi: progetto del 1926, inaugurato nel 1928
piacentini riprende l'idea dell'arco trionfale – significato negli archi dell'antica roma = celebrare gli eroi che passavano sotto e portavano in mostra i prigionieri – esalta chi vince, umilia chi perde!
Dopo i primi schizzi, M. voleva mettere un cannone puntato contro l'Austria.
Colonne che contengono i fasci littori, la scure littoria, cioè simboli del fascismo.
P. scriverà nella rivista “Architettura”: questo è il nuovo ordine littorio.
Monumento al fascismo (600 mila morti prima del fascismo sono morti per esso – falsificatrice della memoria)
architettura deve trasmettere al popolo – Il popolo ha bisogno di colonne.

         Progetto per il monumento ai caduti sul Monte Grappa di Limongelli, 1927
lì si riuscì ad arrestare le truppe nemiche
         progetto di Limongelli
grande torre con fari che proiettano sul campo di battaglia
era pensato come un ossario: cimiteri per i resti dei caduti

         Ossario a Oslavia di Venturi, 1932-1938
resti di 50mila caduti di cui 30mila ignoti
il più grande ossario italiano fino a quel momenti
grande scalinata – asse che guarda verso Gorizia: vuole relazionarsi ad essa
costruito su un impianto triangolare
ha progettato torre a cielo aperto – lungo le sue pareti ci sono i loculi dentro ai quali ci sono i caduti
l'ossario dà l'idea della fortezza: diffusa soprattutto in germania dove si costruiscono tottenburg: fortezza dei morti -- Totenburg a Tannenberg di Johannes e Walter Kruger, 1927
         [il più famoso quello di tannenberg (tedeschi vs russi 1914)]
contraddizione di fondo: l'italia era contro la germania e costruire un edificio ispirato ad uno tedesco è una contraddizione
in realtà V. si voleva ispirare al mausoleo: Mausoleo di Adriano, Mausoleo di Cecilia Metella..
si richiama anche al castello di Gorizia
questa torre (enorme-colonna) presenta un non-finito: grandi scalanature di colonne

All'estero
         Monumento ai dispersi della Somme a Thiepval di Lutyens, 1927-1932
dedicato ai dispersi della battaglia della Somme ['16 muoiono 1 milione e mezzo da luglio a novembre]
in Francia tra il confine del belgio
monumento finanziato dal governo britannico
unico grande edificio
motivo principale: arco – diverso da quello di piacentini: non rimanda all'idea di arco romano
monumentalità: giustapposizione di blocchi - geometrica
struttura quasi piramidale alta quasi 50m.
Pianta rettangolare su cui insistono 16 pilastri
su pareti di marmo di portland sono iscritti i nomi di 73 mila dispersi

1918: chi moriva veniva seppellito vicino alle trincee
finita alla guerra i parenti vogliono andare sulla tomba e molte sono in luoghi inacessibile
1919: si decide di demolire cimiteri (2300) per costruirne 1800 sui fondi valle per permettere ai congiunti di recarsi
1927: Faracovi, generale, vuole fare degli ossari, dei grandi cimiteri. Trasmettono meglio l'idea di sacrificio e la potenza di una nazione. Questa idea nel 1931 diventa legge. Ma non viene concretizzata.
[amico di Venturi]
Cei riesce a concretizzare: lavora con Greppi e Castiglioni – ossario a redipuglia, a caporetto, sul monte grappa...
processo di monumentalizzazione con la zona di confine.

         Ossario sul Monte Grappa di Greppi e Castiglioni, 1932
1935 completato – uno dei primi che viene costruito
è composto da 5 gradoni concentrici a forma circolare
ripensa in modo nuovo i cimiteri: rovesciamento = riportare fuori i loculi che diventano elementi architettonici
si rimodella la montagna – ciò che era prima nascosto viene mostrato per poi diventare architettura
la montagna viene scolpita e diventa ossario
2800 loculi
         Ossario a Caporetto di Greppi e Castiglioni, 1936
costruito su un 'altura dove esiste già una chiesa
portano i loculi fuori per farne una nuova architettura – loculi racchiusi in un arco
creare terrazzamento
impianto ottagonale
la chiesa non è in asse: per mostrare che la chiesa era preesistente
         Ossario a Redipuglia di Greppi e Castiglioni, 1936
di fronte all'ossario esisteva un grande cimitero che viene fatto subito dopo la guerra 4/11/1922
vi sono raccolti 30mila caduti – il cimitero era molto disordinato in cui comparivano pezzi di bomba, granate, borracce.. – sistema gradonato con muri a secco
dava l'idea del campo di battaglia – ricordo di guerra – dolore
M. lo inaugurerà: “mi dà l'idea di un ferro vecchio” - vuole costruire qualcos'altro
pensa all'ossario che sta di fronte:
via trionfale: lapidi che ricordano la battaglia sul carso
tombe dei generali e del duca d'aosta
ossario con enorme gradonata
in fondo c'è una cripta
ossario più grande d'europa: per 100mila caduti di cui 40 noti e 60 mila ignoti
22 gradoni larghi circa 100 metri e alti 2,5 m
larghezza di 12
cripta con fosse comuni per quelli ignoti
forma di gradonata è un trapezio – così la grande scalinata sembrapiù lunga ad imponente
architettura pensata a scala territoriale
il restringimento per renderlo più imponente e grande: trucco barocco
una sorta di teatro moderno (richiamo a teatro greco)
         9/1938 M. inaugura non ancora completo
dirà: “questi monumenti hanno una scala gigantesca” “i monumenti sfideranno i secoli e i millenni” -- macchina della memoria, sono fatti per durare
ci sono simboli più marcati della politica di fascistizzazione della guerra: per ordine alfabetico ci sono i scritti i nomi in lastre di bronzo. Ciò che si legge è la scritta “presente” che viene ripetuta 8 mila volte.
Durante il fascismo la scritta “presente” era una parola di rito durante il rito di adesione al fascismo.

         Roma
1932 via nazionale
mostra della rivoluzione fascista
spazio a pianta circolare di adalberto libera . C'è anche lì la scritta “presente”
la scritta omologa tutto
“presente”= ai morti prima del fascismo viene fatto dare le parole che appartengono all'ideologia fascista
1938: svolta totalitaria – ideologi apolitica pervasiva che invade la vita di tutti i giorni
violenza nei confronti del passato = il regime fa diventare fascisti i morti
violenza nei confronti del futuro = non ci dà una visione chiara della guerra ci dà una visione chiara della guerra, ci dà l'idea deformata del passato

è una macchina che continua a lavorare  

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