Storia dell'architettura Contemporanea
lezione 18: Monumenti ai Caduti della Prima Guerra
Mondiale
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Concorso per il
monumento al fante sul colle San Michele, 1920
(progetti di Limongelli, Griffini, Cirilli, Mancini,
Baroni)
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Concorso per i
monumento ai caduti di Roma al Verano, 1921
(progetti di Del Debbio, Limongelli, De Renzi)
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Arco di Trionfo
dei Caduti di Genova di Piacentini, 1923
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Progetto per il
monumento alla Vittoria a Gorizia di Brasini, 1923
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Monumento ai
caduti a Milano di Muzio, Ponti, Alpago Novello, 1926
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Monumento alla
Vittoria a Bolzano di Piacentini, 1926
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Progetto per il
monumento ai caduti sul Monte Grappa di Limongelli, 1927
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Ossario a Oslavia
di Venturi, 1932-1938
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Totenburg a
Tannenberg di Johannes e Walter Kruger, 1927
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Monumento ai
dispersi della Somme a Thiepval di Lutyens, 1927-1932
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Ossario sul Monte
Grappa di Greppi e Castiglioni, 1932
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Ossario a
Caporetto di Greppi e Castiglioni, 1936
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Ossario a
Redipuglia di Greppi e Castiglioni, 1936
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Giovanni
Faracovi, Ugo Cei
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Mausoleo di
Planco a Gaeta, Mausoleo di Cecilia Metella a Roma
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Castel di Monte
di Andria
tema della nazionalizzazione delle masse – processo di lungo periodo: dal '700 al '900
= processo di diffusione di una coscienza e di un
culto della nazione – creare la
consapevolezza di appartenere ad una comunità nazionale
è un processo che prende forma a fine '700 in Francia
per poi diffondersi
costruire un'identità nazionale
la Prima Guerra Mondiale svolge una funzione centrale:
è il momento essenziale di questo processo
la guerra diffonde una religione della patria
[milioni di persone che vanno a combattere per un'idea
di nazione: 50 milioni in Europa]
il culto della nazione porta anche ad un sacrificio
enorme: 9 milioni muoiono
(in Italia: 600 mila caduti)
fenomeno di lunga durata con apice nella guerra
Finita la prima guerra, il fascismo spinge ancora per
diffondere l'idea di nazione. Diffonde il mito della guerra attraverso i
monumenti.
Esaltazione del culto del caduto.
Il fascismo si appropria dell'idea di guerra: è stata
fondata quando l'Italia è entrata in guerra, 24/5/1917
fascistizzazione l'idea di nazione : chi è fascista è
italiano
fascistizzare la guerra – valore di vittoria,
dell'idea di patria, esaltazione della guerra
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Concorso per
il monumento al fante sul colle San Michele, 1920
per la zona del San Michele
non vengono dati termini precisi, né limiti di spesa
concorso nazionale
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Progetto di Limongelli
tempio circolare a cielo aperto
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Progetto di Griffini
grande scalinata interrotta da ossario e da chiesa celebrativa
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Progetto di Cirilli
[primo preside dello Iuav]
enorme lanterna – ara
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Progetto di Mancini
monumento a piramide enorme
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quello che riceve
maggior consenso è il Progetto di Baroni
interpreta il monumento come una grande scalinata che
ha la forma di una croce che viene interrotta da una serie di gruppi scultorei
in questi concorsi quello che manca è un'idea di
italianità – non compare l'idea di nazione
il concorso non porta a nessun esito perchè appena
Mussolini va al potere blocca il concorso – il fascismo vuole fare lui questo
Il concorso viene criticato da Margherita Sarfatti,
amante di Mussolini, critica d'arte. Influenza moltissimo Mussolini. È la sua
consigliera. Ella liquida il progetto di Baroni dicendo che in questo progetto
c'è “troppa madre e poca vittoria”= troppo dolore della madri che han
perso i figli, poca esaltazione della vittoria in guerra.
La Sarfatti è di grande cultura e intelligenza: è
colei che fa capire a Mussolini l'importanza del mito della romanità, uno dei
più importanti su cui il fascismo costruisce il suo potere. Dare l'illusione
che sia rinato un nuovo popolo di dominatori del mondo.
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Concorso per i
monumento ai caduti di Roma al Verano, 1921
molti progetti verranno presentati
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Progetto di Del
Debbio
grande monumento a impianto triangolare con iscritto
un cerchio lungo al quale sono collocati i vari loculi
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Progetto di Limongelli
richiamo all'idea dell'arco con colonne tozze
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Progetto di Derenzi
proposta di un tempio a pianta ottagonale
piacentini è in commissione: “in questi progetti si
coglie la ricerca di un'italianità”
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Arco di
Trionfo dei Caduti di Genova di Piacentini, 1923
idea dell'arco trionfale
si è tenuto conto della tradizione degli archi dell'antichità
romana
arco ad un fornice che si richiama all'arco di Tito +
colonne addossate a pilastri
Piacentini disegna anche tondi richiamando l'arco di
Costantino
Papini darà un giudizio buono all'arco definendolo “di
schiettà italianità. L'arco ci ricorda che siamo i discendenti di Augusto, di
Tito, di Settimio Severo”
monumento locale
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Progetto per
il monumento alla Vittoria a Gorizia di Brasini, 1923
Mussolini invia a Gorizia un architetto, Armando Brasini
(piano per Roma) per fargli costruire una grande scalinata che colleghi il
centro al castello. In mezzo colloca un arco.
Margherita Sarfatti lo propone a Mussolini che lo
apprezza moltissimo, ma non ci sono i fondi necessari
monumento alla vittoria nazionale
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Monumento ai
caduti a Milano di Muzio, Ponti, Alpago, Novello, 1926
nella zona di sant'ambrogio vicino alla chiesa di
sant'ambrogio (VI sec.) [sono conservate le reliquie di San Felice... ]
creare un altro elemento a corte (supplemento a quello
di bramante) – per militari morti per la religione della patria
progetto di ponti, muzio..
l'ingresso scandito da colonne classiche
tempio per muzio deve richiamare alla
tradizione italiana, cioè classica – costruisce e inventa un'architettura a
pianta centrale (ottagono)
1) pianta ottagonale
2) su cui si inserisce altro corpo ottagonale
3) tetto conico
doppia a scala a chiocciola : macchina della memoria
Muzio guarda alla tradizione degli edifici
italiani a pianta centrale: quella del '500 tempietto a Roma di S. Pietro in
Montorio di Bramante. Senza copiare. Allacciandosi alla tradizione.
Altro riferimento è la chiesa di s. lorenzo a milano e
il mausoleo di teodorico a ravenna.
Ugo Ietti ammira l'architettura di Muzio. Dirà che “si
inserisce nella storia degli edifici a pianta centrale in Italia”. È
consigliere di Mussolini.
Il progetto verrà presentato da Ponti a Mussolini che
dirà “mi piace. Ma vorrei fare in modo che i simboli della vittoria emergano
sui simboli della pietà”. Gli edifici devono parlare poco del dolore, della
morte in modo che si ricordino solo poche cose come le battaglie, il
sacrificio, la gloria..
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Monumento alla
Vittoria a Bolzano di Piacentini, 1926
è il monumento alla vittoria con connotazione
nazionale
costruito con i fondi di raccolta nazionale
il progetto collegato a quello di brasini di gorizia.
Primi schizzi di piacentini: fatti in presenza di
Mussolini
fare monumento: costruire una memoria collettiva
monumento nazionale costruito in terra di conquista
monumento con valenza urbana molto forte: lasciare la
città vecchia austriaca da una parte, costruire la bolzano italiana dall'altra.
Il monumento fa da cerniera.
Inaugurato in tempi brevi: progetto del 1926,
inaugurato nel 1928
piacentini riprende l'idea dell'arco trionfale –
significato negli archi dell'antica roma = celebrare gli eroi che passavano
sotto e portavano in mostra i prigionieri – esalta chi vince, umilia chi perde!
Dopo i primi schizzi, M. voleva mettere un cannone
puntato contro l'Austria.
Colonne che contengono i fasci littori, la scure
littoria, cioè simboli del fascismo.
P. scriverà nella rivista “Architettura”: questo è il
nuovo ordine littorio.
Monumento al fascismo (600 mila morti prima del
fascismo sono morti per esso – falsificatrice della memoria)
architettura deve trasmettere al popolo – Il popolo ha
bisogno di colonne.
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Progetto per
il monumento ai caduti sul Monte Grappa di Limongelli, 1927
lì si riuscì ad arrestare le truppe nemiche
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progetto di Limongelli
grande torre con fari che proiettano sul campo di
battaglia
era pensato come un ossario: cimiteri per i resti dei
caduti
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Ossario a
Oslavia di Venturi, 1932-1938
resti di 50mila caduti di cui 30mila ignoti
il più grande ossario italiano fino a quel momenti
grande scalinata – asse che guarda verso Gorizia:
vuole relazionarsi ad essa
costruito su un impianto triangolare
ha progettato torre a cielo aperto – lungo le sue
pareti ci sono i loculi dentro ai quali ci sono i caduti
l'ossario dà l'idea della fortezza: diffusa
soprattutto in germania dove si costruiscono tottenburg: fortezza dei morti -- Totenburg
a Tannenberg di Johannes e Walter Kruger, 1927
–
[il più famoso
quello di tannenberg (tedeschi vs russi 1914)]
contraddizione di fondo: l'italia era contro la
germania e costruire un edificio ispirato ad uno tedesco è una contraddizione
in realtà V. si voleva ispirare al mausoleo: Mausoleo
di Adriano, Mausoleo di Cecilia Metella..
si richiama anche al castello di Gorizia
questa torre (enorme-colonna) presenta un non-finito:
grandi scalanature di colonne
All'estero
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Monumento ai
dispersi della Somme a Thiepval di Lutyens, 1927-1932
dedicato ai dispersi della battaglia della Somme ['16
muoiono 1 milione e mezzo da luglio a novembre]
in Francia tra il confine del belgio
monumento finanziato dal governo britannico
unico grande edificio
motivo principale: arco – diverso da quello di
piacentini: non rimanda all'idea di arco romano
monumentalità: giustapposizione di blocchi -
geometrica
struttura quasi piramidale alta quasi 50m.
Pianta rettangolare su cui insistono 16 pilastri
su pareti di marmo di portland sono iscritti i nomi di
73 mila dispersi
1918: chi moriva veniva seppellito vicino alle trincee
finita alla guerra i parenti vogliono andare sulla
tomba e molte sono in luoghi inacessibile
1919: si decide di demolire cimiteri (2300) per
costruirne 1800 sui fondi valle per permettere ai congiunti di recarsi
1927: Faracovi, generale, vuole fare degli ossari, dei
grandi cimiteri. Trasmettono meglio l'idea di sacrificio e la potenza di una
nazione. Questa idea nel 1931 diventa legge. Ma non viene concretizzata.
[amico di Venturi]
Cei riesce a concretizzare: lavora con Greppi e
Castiglioni – ossario a redipuglia, a caporetto, sul monte grappa...
processo di monumentalizzazione con la zona di
confine.
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Ossario sul
Monte Grappa di Greppi e Castiglioni, 1932
1935 completato – uno dei primi che viene costruito
è composto da 5 gradoni concentrici a forma circolare
ripensa in modo nuovo i cimiteri: rovesciamento =
riportare fuori i loculi che diventano elementi architettonici
si rimodella la montagna – ciò che era prima nascosto
viene mostrato per poi diventare architettura
la montagna viene scolpita e diventa ossario
2800 loculi
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Ossario a
Caporetto di Greppi e Castiglioni, 1936
costruito su un 'altura dove esiste già una chiesa
portano i loculi fuori per farne una nuova
architettura – loculi racchiusi in un arco
creare terrazzamento
impianto ottagonale
la chiesa non è in asse: per mostrare che la chiesa
era preesistente
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Ossario a
Redipuglia di Greppi e Castiglioni, 1936
di fronte all'ossario esisteva un grande cimitero che
viene fatto subito dopo la guerra 4/11/1922
vi sono raccolti 30mila caduti – il cimitero era molto
disordinato in cui comparivano pezzi di bomba, granate, borracce.. – sistema
gradonato con muri a secco
dava l'idea del campo di battaglia – ricordo di guerra
– dolore
M. lo inaugurerà: “mi dà l'idea di un ferro vecchio” -
vuole costruire qualcos'altro
pensa all'ossario che sta di fronte:
via trionfale: lapidi che ricordano la battaglia sul
carso
tombe dei generali e del duca d'aosta
ossario con enorme gradonata
in fondo c'è una cripta
ossario più grande d'europa: per 100mila caduti di cui
40 noti e 60 mila ignoti
22 gradoni larghi circa 100 metri e alti 2,5 m
larghezza di 12
cripta con fosse comuni per quelli ignoti
forma di gradonata è un trapezio – così la grande
scalinata sembrapiù lunga ad imponente
architettura pensata a scala territoriale
il restringimento per renderlo più imponente e grande:
trucco barocco
una sorta di teatro moderno (richiamo a teatro greco)
–
9/1938 M. inaugura
non ancora completo
dirà: “questi monumenti hanno una scala gigantesca”
“i monumenti sfideranno i secoli e i millenni” -- macchina della memoria, sono
fatti per durare
ci sono simboli più marcati della politica di
fascistizzazione della guerra: per ordine alfabetico ci sono i scritti i nomi
in lastre di bronzo. Ciò che si legge è la scritta “presente” che viene
ripetuta 8 mila volte.
Durante il fascismo la scritta “presente” era
una parola di rito durante il rito di adesione al fascismo.
–
Roma
1932 via nazionale
mostra della rivoluzione fascista
spazio a pianta circolare di adalberto libera . C'è
anche lì la scritta “presente”
la scritta omologa tutto
“presente”= ai morti prima del fascismo viene fatto
dare le parole che appartengono all'ideologia fascista
1938: svolta totalitaria – ideologi apolitica pervasiva che invade la vita di
tutti i giorni
violenza nei confronti del passato = il regime fa
diventare fascisti i morti
violenza nei confronti del futuro = non ci dà una
visione chiara della guerra ci dà una visione chiara della guerra, ci dà l'idea
deformata del passato
è una macchina che continua a lavorare
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